Lasciare traccia di sé e del proprio passaggio in questa vita è desiderio comune a tutti.
Realizzarlo è privilegio di pochi, in particolare se lo si lega a qualcosa di materialmente grande.
Viene però da interrogarsi sul senso vero della grandezza.
Se sia cioè più importante il gesto di chi concede una parte del suo “molto” o lo sia immensamente di più l’atto di colui che, avendo poco, lo offre in eredità ai più diseredati.
Il lascito è l’espressione delle proprie volontà: ma può diventare qualcosa di molto importante per chi vive di generosi atti di solidarietà.
Sono sempre di più le persone che decidono, nel rispetto dei diritti dei propri eredi, di affidare, con un lascito, una parte anche piccola dei propri beni all' A.N.I.O. Onlus.
Così, donazioni in denaro, beni mobili e immobili, polizze assicurative e altri beni, si trasformano in un concreto sostegno a favore delle migliaia di persone che ogni giorno l A.N.I.O. Onlus assiste.
Ma soprattutto, i lasciti sono il mezzo che ci permette di pianificare con maggiore continuità il nostro intervento per garantire un futuro più sereno a chi può contare solo su di noi.
Per maggiori informazioni oppure se desidera conoscere più a fondo i progetti che possiamo realizzare grazie ai lasciti non esiti a contattarci al numero 800.688.400 oppure via e-mail all’indirizzo donazioni@anio.org
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Ossigenoterapia
Principi dell'ossigenoterapia
I principi su cui si basa questa terapia derivano da leggi fisiche dei gas che regolano l'assorbimento e la diffusione tissutale, da principi di fisiologia e dalla conoscenza della farmacologia dell'ossigeno. Infatti la somministrazione di ossigeno, soprattutto in condizioni iperbariche, deve essere effettuata con schemi terapeutici, caratteristici per ogni terapia, che siano sufficienti a riattivare processi metabolici depressi senza indurre effetti collaterali da iperdosaggio. La pressione parziale dell'O2 alveolare di un paziente che respiri aria ambiente è di poco superiore a 100 mmHg e può raggiungere durante respirazione di O2 iperbarico a 2.2-2.8 ATA, i valori di 1500 - 2200 mmHg.
Corrispondentemente a livello ematico i valori dell'O2
fisicamente disciolto si innalzano da 0.32 ml.% cc. di sangue (in aria a pressione ambiente) a 4 - 6 ml.% circa. Tale quantità di ossigeno è sufficiente a soddisfare le richieste metaboliche cellulari indipendentemente dal contenuto di ossigeno legato all'emoglobina, che si eleva in condizioni ossiperbariche solo da 19.5 a 20.1 cc.%. E' questo il principio fondamentale dell'ossiperbarismo: incrementare la quota di O2 disciolto nel plasma e permettere la sua diffusione nei vari liquidi e tessuti secondo coefficienti di solubilità caratteristici degli stessi ed in quantità inversamente proporzionali alla distanza da distretti normoperfusi. L'ossigenazione tissutale è pertanto mantenuta anche in condizioni di alterato trasporto dell'O2 legato all'emoglobina.
Azione dell'ossigeno iperbarico
* Fornisce O2 ai tessuti ischemici (deficit circolatorio o di trasporto)
* Ha azione antibatterica diretta e indiretta
* Ha azione antiedema (celebrale, midollare, tissutale)
* Ha azione antinfiammatoria, antireattiva
* Determina vasocostrizione iniziale e successiva dilatazione reattiva
* Facilita la proliferazione vascolare capillare e la rivascolarizzazione di aree ischemiche
* Accelera la demarcazione tra tessuto certamente necrotico e quello ischemico recuperabile
* Favorisce la produzione di collagene
* Attiva l'osteogenesi
* Deprime la risposta immunitaria cellulomediata (animale)
* Modifica il bilancio prostaglandine
* Aumenta la permeabilità della barriera ematoencefalica
Patologie Trattabili
Le patologie trattabili in regime di accreditamento come da delibera n° 49305 Regione Lombardia 31/03/2000 sono le seguenti:
- Embolia gassosa arteriosa
- Malattia da decompressione
- Intossicazione da CO e da sostanze solfometaemoglobinizzanti
- Gangrena gassosa da clostiridi
- Infezione da flora batterica mista
- Gangrena umida delle estremità in diabetici
- Sindrome da schiacciamento
- Radionecrosi tissutale
- Sordità improvvisa
- Osteomielite
- Trapianti o lesioni chirurgiche a rischio
- Insufficienze vascolari
- Fratture a rischio di scarso consolidamento
- Algodistrofie post traumatiche e necrosi asettica
- Patologie retiniche
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